Cambia l'abito, ma non il cuore: si presenta così Audi e-tron Sporback: il suv elettrico premium della Casa dei Quattro Anelli diventa coupé. Linee filanti, montante posteriore ridotto, il tetto che velocemente degrada verso la coda. E' nelle linee la rivoluzione, che porta una vettura di 4,90 metri a risultare, armoniosa, raffinata. Nel corso delle nostra prova, abbiamo apprezzato il lavoro di design: partiva, certo, dalla la versione berlina che avevamo provato subito prima del lockdown ma l'ha ripensata totalmente. E così, se nello 'sguardo' anteriore la Sportback conserva quasi ogni dettaglio della berlina, nel posteriore dimostra tutta la propria personalità. Le fiancate salgono, dove il tetto scende, verso una coda lievemente pronunciata, incorniciata dall'ampio lunotto inclinato e con l'immancabile firma a led. Appuntamento davanti ai cancelli sbarrati della scuola per non perdere, almeno, il rito della foto di classe di fine anno. E' con questo spirito che gli alunni della IV B della scuola primaria 'Cesare Battisti' di Roma si sono ritrovati ieri sera, davanti allo storico istituto nel cuore di Garbatella.
Fin dal primo anno di scuola, quella foto non è mai mancata per volontà, soprattutto, di chi quegli scatti li realizza: Giulio D'Adamo, fotografo del World Food Programme dell'Onu e papà di una delle allieve, è abituato a immortalare i volti dei bambini delle zone più tribolate e più bisognose di solidarietà del mondo, dal Burundi al Sud Sudan. E quest'anno, la solidarietà nei confronti dei più piccoli ha convinto tutte le famiglie a presentarsi. "Mia madre - racconta D'Adamo - conserva i faldoni con le mie foto dei tempi della scuola, e ogni tanto le riguarda. E anche io le sfoglio con piacere. Quella della foto di fine anno - prosegue - è una consuetudine che negli anni è andata un po' in disuso. Io credo che sia invece bello, e mi piace che mia figlia possa rinnovare il ricordo di questi anni quando sarà grande". E' stato sufficiente un messaggio sulla chat di classe stracolma di link per le videolezioni ad opera della rappresentante di classe, Maria Elena Graziani, che l'idea di non perdere lo scatto tradizionale l'ha sollecitata. Alle 19, puntuali, i bambini sono arrivati davanti ai cancelli inchiavardati. Con loro, anche la maestra di italiano, Concita Guastella. Distanti e con la mascherina, hanno istintivamente sorriso con gli occhi non potendo mostrare i volti. Disciplinati quanto felici, fieri davanti alla loro scuola dove alle volte, di mattina, mugugnavano per entrare. Con l'incertezza, ora, di sapere quando e come riaprirà. E anche questo lo hanno capito benissimo. Poi, tutti in piazza a giocare a rincorrersi. Come quando la scuola finisce per davvero. su www.ansa.it - Foto di Giulio D'Adamo Un'auto matura, concreta, pensata per l'uso quotidiano, confortevole. E, soprattutto, che non passa inosservata. Hyundai Kona Hybrid segna un deciso passo avanti per il marchio coreano che, adesso, unisce alla filosofia asiatica un look decisamente più affine ai palati d'Europa. Non è un caso, infatti, che il design sia curato dal belga Luc Donckerwolke, proveniente da Volkswagen, dove si è occupato sia dei marchi premium del Gruppo, come Audi e Lamborghini, sia di brand più popolari, come Seat. La Kona ibrida, che abbiamo avuto occasione di provare in un lungo test drive, il primo dopo la pandemia, è un'auto profondamente europea. Non soltanto nelle linee da piccolo suv, ma anche nel feeling. Una vettura per tutti i giorni, si diceva: e in effetti è proprio così. Guida alta, quattro comodi posti (a patto che chi guida non sia over size, il quinto è comunque un po' sacrificato), dotazioni tecnologiche all'avanguardia. Motore brillante, quasi troppo in alcune circostanze. |
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September 2020
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