Appuntamento davanti ai cancelli sbarrati della scuola per non perdere, almeno, il rito della foto di classe di fine anno. E' con questo spirito che gli alunni della IV B della scuola primaria 'Cesare Battisti' di Roma si sono ritrovati ieri sera, davanti allo storico istituto nel cuore di Garbatella.
Fin dal primo anno di scuola, quella foto non è mai mancata per volontà, soprattutto, di chi quegli scatti li realizza: Giulio D'Adamo, fotografo del World Food Programme dell'Onu e papà di una delle allieve, è abituato a immortalare i volti dei bambini delle zone più tribolate e più bisognose di solidarietà del mondo, dal Burundi al Sud Sudan. E quest'anno, la solidarietà nei confronti dei più piccoli ha convinto tutte le famiglie a presentarsi. "Mia madre - racconta D'Adamo - conserva i faldoni con le mie foto dei tempi della scuola, e ogni tanto le riguarda. E anche io le sfoglio con piacere. Quella della foto di fine anno - prosegue - è una consuetudine che negli anni è andata un po' in disuso. Io credo che sia invece bello, e mi piace che mia figlia possa rinnovare il ricordo di questi anni quando sarà grande". E' stato sufficiente un messaggio sulla chat di classe stracolma di link per le videolezioni ad opera della rappresentante di classe, Maria Elena Graziani, che l'idea di non perdere lo scatto tradizionale l'ha sollecitata. Alle 19, puntuali, i bambini sono arrivati davanti ai cancelli inchiavardati. Con loro, anche la maestra di italiano, Concita Guastella. Distanti e con la mascherina, hanno istintivamente sorriso con gli occhi non potendo mostrare i volti. Disciplinati quanto felici, fieri davanti alla loro scuola dove alle volte, di mattina, mugugnavano per entrare. Con l'incertezza, ora, di sapere quando e come riaprirà. E anche questo lo hanno capito benissimo. Poi, tutti in piazza a giocare a rincorrersi. Come quando la scuola finisce per davvero. su www.ansa.it - Foto di Giulio D'Adamo Un'auto matura, concreta, pensata per l'uso quotidiano, confortevole. E, soprattutto, che non passa inosservata. Hyundai Kona Hybrid segna un deciso passo avanti per il marchio coreano che, adesso, unisce alla filosofia asiatica un look decisamente più affine ai palati d'Europa. Non è un caso, infatti, che il design sia curato dal belga Luc Donckerwolke, proveniente da Volkswagen, dove si è occupato sia dei marchi premium del Gruppo, come Audi e Lamborghini, sia di brand più popolari, come Seat. La Kona ibrida, che abbiamo avuto occasione di provare in un lungo test drive, il primo dopo la pandemia, è un'auto profondamente europea. Non soltanto nelle linee da piccolo suv, ma anche nel feeling. Una vettura per tutti i giorni, si diceva: e in effetti è proprio così. Guida alta, quattro comodi posti (a patto che chi guida non sia over size, il quinto è comunque un po' sacrificato), dotazioni tecnologiche all'avanguardia. Motore brillante, quasi troppo in alcune circostanze. Il mondo dell'auto vede il mercato tagliato dalla scure della pandemia di coronavirus, e pensa a un piano di stimolo e protezione per ridare vita al settore quando l'emergenza sarà finita. "Servono circa tre miliardi di euro in 18-24 mesi per ripartire", quantifica Michele Crisci, presidente dell'Unrae. "A marzo c'è stato un crollo dell'85,6% rispetto a un anno fa, ed è necessario mettere in campo tutte le misure possibili anche perché è a rischio il 15-20% dei 150mila addetti al comparto in Italia. D'altra parte è "un settore che muove circa il 10% del pil" ed è bene ricordare quanto il settore trasporti, nel suo complesso, stia garantendo servizi fondamentali come il trasporto pubblico e la consegna di alimentari e farmaci. "Pensiamo - prosegue Crisci - a un piano di stimolazione e protezione. Le Case vogliono fare la loro parte, ma l'input fondamentale deve arrivare dal governo. Nessun piano di protezione è utile - scandisce - se non c'è stimolo nella domanda".
Essere osservati ad ogni semaforo, a ogni cambio di corsia, ogni volta che si sale a bordo: è quello che accade quando si guida un'Audi e-tron. Nella nostra lunga prova, abbiamo potuto apprezzare a fondo le qualità del suv elettrico dei Quattro Anelli. Un'auto che, senza dubbio, segna uno spartiacque nella filosofia motoristica della Casa.
E' indubitabilmente un'Audi, dal promo sguardo: pulita e aggressiva nelle linee, rifiniture di altissima qualità, confort totale a bordo. Il frontale aggressivo, il montante potente, le fiancate segnate e solide che conducono a una coda filante nonostante la stazza. Audi Q3 Sportback è l'anello di congiunzione tra un suv di lusso e un coupé che fa girar la testa ai passanti. E non è soltanto questione di linee: è nel dna di questa vettura dal profilo deciso e intrigante l'attrarre attenzione. Primo SUV coupé compatto del Marchio dei quattro anelli, si presenta matura soprattutto in termini di design: unisce la praticità di un veicolo poliedrico alle forme da auto sportiva: le fiancate muscolose, il frontale grintoso, la linea discendente del tetto che si concentra su un posteriore aggressivo. Non facile bilanciare tutte queste caratteristiche in un'auto sola, che sa essere comoda per la famiglia ma anche generosa nelle escursione fuori dai tracciati asfaltati e volitiva nella guida sportiva. Abbiamo avuto l'occasione di testare la vettura - una Audi Q3 Sportback 35 TDI S tronic S line edition - in un lungo percorso che ci ha condotto, nei giorni, dal traffico di Roma ai divertenti tornanti che si srotolano nei dintorni del lago del Turano, nel reatino. Automobili Lamborghini indossa i panni di Babbo Natale e realizza il piccolo-grande desiderio di un bambino e di suo padre: salire a bordo di una Aventador SV nera come quella guidata nei videogiochi, per il primo; soddisfare il desiderio del figlio, per il secondo. Una voglia talmente grande che il papà, forte delle sue conoscenze tecnico-scientifiche, si è prodigato costruendo in casa la Lambo tanto desiderata. Ha acquistato per pochi dollari una stampante 3D per creare la carrozzeria, montata sul pianale di un'auto totalmente diversa. Da un anno e mezzo Sterling Backus e suo figlio Xander, di dodici anni, trascorrono assieme ore nel garage della villetta di Erie, in Colorado, assemblando la loro Aventador casareccia. Il risultato, esteticamente approssimativo, ha però emozionato per la dedizione e la passione e il loro video ha fatto il giro del mondo. L'onda ha attraversato l'Oceano ed è arrivata fino a Sant'Agata Bolognese, dove hanno deciso di stupire papà e figlio, ritenuti i #RealLover del marchio del Toro per il 2019.
Nissan ha segnato con Qashqai la vera apertura del mercato dei suv e, in un segmento in perenne espansione e dove i competitor sono oramai numerosissimi, continua a declinare una delle sue vetture più fortunate secondo le rinnovate necessità. Abbiamo provato per alcuni giorni la versione con il rinnovato diesel da 115 CV e cambio automatico a 7 rapporti, allestimento Tekna+, il top di gamma che prevede a bordo anche il ProPilot.
Se la prima impressione è quella che conta, Qashqai comincia bene. A colpo d'occhio non tradisce gli anni e, una volta alla guida, il feeling è facile da trovare. La strumentazione è completa, perfino con un pizzico di civetteria nelle luci soffuse dell'abitacolo. Il cambio automatico, dagli innesti morbidissimi, è un ausilio che diventa subito indispensabile. |
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September 2020
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